La Fase Elettronica


 
Milano, 1982
Dunque i Decibel rimasero nella loro casa discografica, la Spaghetti Records, mentre Enrico Ruggeri si separò dal gruppo per intraprendere una carriera solista coadiuvato dal bravo Silvio Crippa. Sandro Colombini, il nuovo padre-padrone della Spaghetti records era un enigma per i Decibel dato che in passato non si era mai particolarmente interessato al gruppo, occupato come era a produrre giganti della musica leggera quali Lucio Dalla, Edoardo Bennato, Venditti, e Ron. Tuttavia alla luce della nuova situazione cominciò ad occuparsi anche dei Decibel e, una volta risolte le vertenze legali che intrecciavano a triplo filo Ruggeri, la Spaghetti e i Decibel, fece partire la telefonata che riservava alla band un adeguato periodo di tempo presso gli immancabili “Stone Castle Studios” di Carimate.

Nel corso del 1981 i Decibel avevano sviluppato un progetto ambizioso, quello di dar vita a un album “concept” dedicato al secolo che si avviava a conclusione. Tra i numi tutelari di quel lavoro possono essere citati gli Ultravox di John Fox, gli Stranglers, i Japan di David Sylvian, i Police degli esordi e non ultimi i King Crimson di Robert Fripp. La versatilità dei Decibel era una sfaccettatura che i loro avversari potevano solo guardare con invidia, ma era anche il loro punto di debolezza, ora che avevano già perso il forte fattore identificativo costituito dall’immagine di Ruggeri.
Decibel - Silvio Capeccia - Fulvio Muzio - Enrico Ruggeri
L’album si chiamò “Novecento”, fu suonato interamente dai tre Decibel con il supporto di Ellade Bandini alla batteria, le parti vocali furono affidate a Silvio Capeccia, e la produzione fu di Mauro Paoluzzi e di Alessandro Colombini. La copertina del disco che rappresentava una valvola frantumata da un proiettile ottenne numerosi riconoscimenti. La critica si divise in modo equanime e abbastanza esilarante tra “amici di Enrico Ruggeri” e “amici dei Decibel”: i primi affossarono il disco, i secondi lo lodarono incondizionatamente. Ecco due esempi emblematici di quanto fu scritto:
Amici di Enrico Ruggeri (da “Alta Fedeltà”, marzo 1983): “ad Enrico Ruggeri… questo disco non piace…ed è difficile dargli torto. Novecento è debole dal punto di vista compositivo...ecc.".
Amici dei Decibel (da“Boy Music, febbraio 1983):”decisamente ben costruito, dalle atmosfere romantico-decadenti, o, se volete, con un tocco di mitteleurock, l’album merita di essere ascoltato con attenzione…”
Decibel - Silvio Capeccia - Fulvio Muzio - Enrico Ruggeri
A titolo di cronaca si citano anche i “neutrali” (da "Ciao 2001", marzo 1983): “Novecento”segna un’evoluzione marcatissima, il punto ultimo di una ricerca sonora, vi piaccia o meno sta a voi…".
Per quanto riguarda la promozione, vi furono i soliti tour nelle radio e TV di allora, e qualche manifestazione importante su RAI e Canale 5. Come da tradizione per i Decibel la distribuzione RCA nei negozi lasciò a desiderare e molti fans non trovarono mai il disco che cercavano. Poco dopo la Spaghetti si trasformò in una società di produzione multimediale e così Fulvio Muzio e Silvio Capeccia decisero che quello era il momento buono per terminare i progetti extramusicali che erano stati accantonati all’epoca del punk ma che erano per entrambi irrinunciabili: Muzio riaprì il libro di medicina che aveva chiuso all'inizio del progetto "Decibel", e con uno sprint ragguardevole si laureò con lode l’anno successivo. Silvio Capeccia aveva fatto lo stesso laureandosi in marketing all’Università Bocconi. Vinta questa sfida, garantitisi l’autonomia economica, e perso Mino Riboni per strada, Fulvio Muzio e Silvio Capeccia, cominciarono a riorganizzarsi, perché la voglia di fare musica non era passata. La fase successiva, definita ora “introspettiva” dai Decibel fu caratterizzata dalla sperimentazione elettronica. Vide la presenza in formazione del cantante Maurilio Menzinger e del bassista Andrea Milanesi, e si svolse prevalentemente a “porte chiuse” o con sporadiche performances “live” il più delle volte tenute nella stessa sala prove del gruppo, posta in Via Larga a Milano. Spesso erano presenti a quelle serate personaggi quali Pino Massara, Shel Shapiro, Biagio Antonacci, in qualità di estimatori, consiglieri o semplicemente amici. Il gruppo si esibì in realtà anche in alcuni locali del Nord Italia, ma non con il nome Decibel.
Milano, 1986
Questa fase terminò con la scelta di Fulvio Muzio di lasciare l’Italia per gli Stati Uniti, dove venne chiamato a lavorare all’ University of Kansas Medical Center.


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