Aneddoti e Curiosità

 



 

Indigestione Disko/Mano Armata

Decibel - Silvio Capeccia - Fulvio Muzio
Frutto del momento di transizione tra il violento periodo punk/heavy-metal e il successivo più ironico e consapevole, questo primo 45 giri incorpora le caratteristiche di entrambi, affrontando con musica tagliente e sguardo paradossale la realtà in cui i Decibel sono immersi, che è quella della Milano della fine anni ’70 con tutti i suoi problemi e le sue contraddizioni.

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Contessa

Decibel - Silvio Capeccia - Fulvio Muzio
“Contessa” fu composta da Fulvio Muzio nell’estate del 1979, dopo una notte e un giorno trascorsi nel tentativo di scrivere qualcosa di inconsueto da inserire nell’album “Vivo da re”.
“Contessa” comincia con una successione di accordi maggiori, scanditi con una ripetitività meccanica e marziale che introduce e si prolunga nella strofa, a cui segue una inaspettata scala discendente in semitoni che conduce dalla sconsolata inquietudine del re minore a un rabbioso la maggiore. A pochi secondi dal termine la canzone vira bruscamente in un caleidoscopico ¾ che nell’incisione originale è scandito da un “count-down” di dieci cifre in un francese impercettibile.

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La volta che il professor Silvio Garattini fu sgridato da Shel Shapiro

Una sera del 1979 Silvio Capeccia si trovava a casa dell’amico e compagno di università Livio Garattini, figlio del professore di chiara fama Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri (quello noto al pubblico televisivo per l’onnipresente dolcevita bianco, tanto per intenderci). Nel pomeriggio, in sala prove, alla presenza del produttore Shel Shapiro, tra i Decibel e il giovane batterista Tommy Minazzi era sorto l’ennesimo dissidio.

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Biagio Antonacci Decibel per una notte

Verso il 1986 Biagio iniziava a farsi conoscere. Capitò che avendo bisogno di una nuova tastiera e dato che Silvio Capeccia aveva deciso di vendere proprio quella che cercava Biagio, il gruppo e il cantante si incontrarono nella sala prove dei Decibel in via Larga. Concluso l’affare Biagio iniziò a provare con il gruppo e subito nacque l’idea di una canzone che venne poi rifinita nel corso nei giorni successivi. Il brano, musica dei Decibel e testo di Biagio Antonacci, si intitolò “La mia bambola” e finora non è stato ancora utilizzato.

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Quella volta che il Milan salvo’ la pelle a Ruggeri e Muzio

Un giorno Fulvio e Enrico decisero di andare a trovare due loro amiche che abitavano a Modena.
Fecero il viaggio alternandosi alla guida, e dopo aver trascorso una piacevole giornata, non ancora soddisfatti, decisero ormai a sera inoltrata di fare un salto anche a Bologna a trovare una fidanzatina di Rouge. A tarda notte ripartirono infine alla volta di Milano. Dato che il fisico era anche allora quello che era, giunti in prossimità di Lodi, si addormentarono entrambi, mentre l’auto ormai priva di guidatore procedeva allegramente verso il guard-rail. All’ultimo momento Fulvio fu risvegliato dalle imprecazioni emesse da Enrico che inveiva nel sonno contro il Milan e Capeccia (decisamente si trattava di un incubo). Quindi, un’abile sterzata salvò la vita di entrambi.

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